Sorpreso e frastornato. Lewis Hamilton esce così dal Gran Premio d’Australia. Il beffardo sorpasso subito da Sebastian Vettel brucia tremendamente per come è avvenuto. L’inglese si stava godendo la sua netta superiorità, dominando in lungo ed in largo, come peraltro già mostrato durante tutti i turni di prove, qualifiche comprese. Il talentuoso top driver classe 1985 pregustava già la terza vittoria in carriera a Melbourne dopo i centri nel 2008 e nel 2015. Poi il colpo di scena. Il sorpasso rimediato ai box dalla Ferrari è stata una sgradevole sorpresa, come fatto intuire da quel <<Ma che succede, ragazzi? Abbiamo sbagliato tattica?>>. Un disappunto feroce e malcelato dal quattro volte campione del mondo, anche perché figlio di una strategia condizionata da un filo di presunzione e da una buona dose di sfortuna.
E poi c’è la mancata rimonta, abbozzata inizialmente da una serie di giri veloci e poi stroncata da un problema di gomme e, forse, dalla volontà di preservare il motore da un eccessivo surriscaldamento. Ecco dunque completato il ribaltone targato Ferrari. Una sconfitta che non intacca i valori in campo, ma lascia forti escoriazioni nel morale della truppa della Mercedes dopo la prima uscita.
Quale sarà il contraccolpo psicologico di questa sconfitta? Minimo, verrebbe da dire guardando sia alla competitività complessiva della Mercedes, che alla solidità mostrata da Lewis nella scorsa stagione. Una tempra notevole, capace di resistere anche ai week end più deludenti. Insomma, il campionissimo è stato beffato, ma non travolto ed è prematuro lasciarsi andare a considerazioni pessimistiche a Stoccarda. Certo, è lecito attendersi una risposta nel fine settimana del Bahrain, perché incassare una nuova batosta potrebbe mettere seriamente a dura prova i nervi del pilota britannico e della scuderia.
Tuttavia, non va escluso nemmeno un piccolo effetto collaterale. Hamilton vive di fiducia ed accresce la propria autostima appoggiandosi a coloro che lo affiancano. Un pizzico di questa sicurezza è venuta meno. Inoltre, la Ferrari ha ribadito ulteriormente un concetto piuttosto chiaro: guai a sottovalutare gli avversari perché la lettura di gara può regalare contrappassi mostruosi. Piuttosto, il GP d’Australia serva da lezione anche ad un fuoriclasse come Hamilton. In fondo pure i campioni devono farsi rinfrescare la memoria ogni tanto…
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